Identificare la causa delle mastiti per ridurne l'incidenza

  • Benessere della mandria
16 set08:00

Sradicare in modo efficiente l'agente patogeno che causa la mastite è fondamentale per ridurre l'incidenza della patologia ed evitare che diventi cronica. Quali dati guardare? Come capire quali sono i microrganismi predominanti che stanno causando le mastiti? Come stabilire le azioni prioritarie da eseguire?

Salute della mandria

La guerra contro i batteri patogeni - Come diceva Sun Zu, nel libro L'arte della guerra, "L'opportunità di sconfiggere il nemico è fornita dal nemico stesso".

Abbiamo già parlato nei precedenti articoli della salute della mammella: quando viene violata la prima linea di difesa, in questo caso, il capezzolo e la cute, esiste la possibilità che i patogeni invadano la mammella e causino mastite subclinica, clinica e cronica.

Per approfondimenti leggi l'articolo: Il capezzolo: la prima linea di difesa naturale contro la mastite

Per sradicare l'agente patogeno in modo efficiente, è necessario: 

  1. Valutare la situazione mediante analisi mandria per identificare aree critiche vs opportunità di miglioramento
  2. Capire gli step necessari per approfondire le opportunità di miglioramento fino a stabilire le azioni prioritarie da eseguire
  3. Decidere il piano d’azione e le modalità di monitoraggio dei progressi

1 - Analizzare la situazione

Per sapere da dove cominciare, servono i seguenti dati:

  • per le mastiti cliniche: quanti nuovi casi, numero di lattazioni, giorni di lattazione, stagione, recidive e quarti colpiti.
  • per le mastiti subcliniche: quanti casi, numero di lattazioni, stadio di lattazione/asciutta e nuovi casi vs casi cronici.

La conta cellulare di massa ci dà indicazioni sulla salute delle mammelle in stalla, così come la conta delle cellule somatiche (SCC) individuale. 

Per indagare una problematica di conta cellulare elevata, bisogna definire il problema principale della mandria. È soprattutto un problema di mastiti subcliniche con cellule somatiche di massa normale, oppure di mastiti subcliniche associate ad alta conta delle cellule somatiche (SCC) di massa o una combinazione di mastiti cliniche e subcliniche?

Nella figura 1 vediamo un quadro di incidenza di mastiti cliniche sull’asse y e SCC di massa sull’asse x. Appare che c’è poca correlazione tra i due parametri: si possono avere mandrie con bassa SCC di massa ma con numerosi casi di mastiti cliniche o viceversa.

2 - Individuare i microrganismi predominanti che stanno causando le mastiti

Il passo successivo è capire quali sono i microrganismi predominanti che stanno causando le mastiti (cliniche e/o subcliniche). Se si tratta di un’azienda dove non ci sono esami batteriologici, servono:

  1. Almeno ogni 2-3 settimane, singole colture da campioni di latte di vacche con mastite clinica
  2. Campioni prelevati da vacche con SCC elevata (da 10 a 20 campioni in base alle dimensioni della mandria)
  3. Campioni da vacche fresche (3-5 giorni dopo il parto, per sapere se le vacche partoriscono già con un problema)

Una volta noti i patogeni contro i quali stiamo combattendo, possiamo trovarci di fronte a 2 tipi di situazioni che determinano quale dovrà essere l’approccio al problema. È per lo più un problema di patogeni ambientali o contagiosi?

3 - Capire quando è iniziata la mastite

È importante valutare il periodo più critico per l’insorgenza delle mastiti: asciutta, lattazione o combinazione di entrambi.

Per focalizzarci sul periodo di asciutta possiamo valutare i seguenti parametri:

  • % di vacche fresche al primo giorno di campione con SCC>200.000 cellule/ml = non dovrebbero essere più del 15% per escludere un problema durante il periodo di asciutta (figura 3)
  • % di casi clinici in vacche durante il primo mese di lattazione = se più del 10% possiamo pensare a un problema in fase di asciutta
  • Casi clinici al mese, per avere un quadro generale della situazione.

I parametri da analizzare per focalizzarci sul periodo di lattazione (figura 3) sono:

  • % di vacche con nuove infezioni subcliniche (SCC>200.000 e test precedente <200.000) = se maggiori del 9% abbiamo un problema durante la lattazione
  • % di vacche con infezioni croniche subcliniche (ultime due analisi SCC>200.000) = se più del 10% identificano un problema in lattazione

Il nostro obiettivo generale è prevenire la mastite. Se riduciamo l'incidenza, avremo meno vacche con un elevato numero di cellule, quindi meno vacche da trattare e meno opportunità che diventino croniche. 

Sulla base dei batteriologici e delle analisi, ora sappiamo:
- i batteri predominanti
- il periodo più critico (lattazione, asciutta o entrambi)

4 - Decidere su cosa focalizzarsi in base al tipo di batterio

Possiamo ora fare una valutazione del rischio in stalla nelle aree di interesse.

Se i patogeni principali sono contagiosi: il focus deve essere prevenire nuove infezioni durante la mungitura (post-dipping/salute della cute e del capezzolo/igiene del processo di mungitura) ed eliminare le infezioni esistenti (riforma animali infetti e analisi latte di animali acquistati).

Se si tratta di patogeni ambientali è necessario prevenire nuove infezioni durante il periodo di asciutta e di gravidanza delle manze. Rivedere la procedura di asciutta, la pulizia delle cuccette e/o della lettiera. Bisogna anche prevenire nuove infezioni nelle vacche in lattazione: tempi di mungitura, pre-dipping, focus su capezzoli puliti e in salute. 

Per approfondimenti leggi l'articolo: Il capezzolo: la prima linea di difesa naturale contro la mastite

Programmi di controllo efficaci si basano su una valutazione dettagliata di tutti i dati disponibili ed attuati con un approccio olistico che tenga conto sia dell'ambiente (pressione dell'infezione) sia dell'animale stesso (capacità di resistere all'infezione).

Un programma di controllo efficace dovrebbe includere il controllo ambientale (mantenere sempre pulite, asciutte e confortevoli le vacche in lattazione, asciutte e di transizione al fine di ridurre al minimo l'esposizione dei capezzoli ai batteri), la valutazione della mungitura e un'efficace routine di mungitura.

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