Mastiti: prevenirle ed affrontarle con l'aiuto dei consulenti aziendali

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8 ago12:01

La mastite è un'infiammazione della mammella che colpisce un'elevata percentuale di vacche da latte in tutto il mondo e causa elevate perdite economiche. Il modo migliore per prevenire la mastite è implementare in modo coerente pratiche di gestione efficaci, con il supporto dei consulenti aziendali: veterinario, alimentarista, tecnici, consulenti FMS.

Mastiti: prevenirle ed affrontarle con l'aiuto dei consulenti aziendali

La mastite differisce dalla maggior parte delle altre malattie animali in quanto ci sono diversi tipi di batteri in grado di infettare la mammella. Questi agenti patogeni invadono la mammella attraverso il canale del capezzolo, si moltiplicano e producono sostanze nocive che provocano infiammazione, riduzione della produzione di latte e alterazione della sua qualità. Le mastiti causano perdite economiche sul settore lattiero-caseario in tutto il mondo. Una diagnosi batteriologica e una corretta selezione di antibiotici in base alla sensibilità/resistenza ad essi sono fondamentali per il trattamento razionale ed effettivo della mastite. Anche il monitoraggio del successo del trattamento è prezioso.

Le conseguenze della mastite

La mastite è una malattia costosa. In media, le perdite dirette e indirette causate dalla mastite in Italia vanno da € 50 a oltre € 350 capo/anno (Zecconi et al., 2006). Oltre a causare un ingente danno economico, la mastite può essere una malattia estremamente frustrante da curare e porta a una diminuzione del benessere animale e un aumento dell’utilizzo di antibiotici. L'uso eccessivo di antibiotici nell’allevamento zootecnico è sempre più visto come una minaccia per la salute pubblica, perché può portare allo sviluppo di più batteri resistenti. Sia per la prevenzione della mastite che per il trattamento, è fondamentale scoprire esattamente quale patogeno è causa di problemi.

Come prevenire la mastite?

Il modo migliore per prevenire la mastite è implementare in modo coerente pratiche di gestione efficaci, come l'ottimizzazione della nutrizione, la resistenza degli animali alle infezioni, le condizioni ambientali, le attrezzature di mungitura, la tecnica di mungitura e l'igiene (Huijps et al., 2010; LeBlanc et al., 2006). Inoltre, la corretta gestione e interpretazione dei dati e la definizione degli obiettivi sono fondamentali nei programmi di prevenzione delle malattie. 


consulenti aziendali svolgono un ruolo importante nel miglioramento della salute della mammella. I contatti regolari tra allevatori e consulenti sono efficaci grazie all’alta frequenza dei contatti di assistenza, della familiarità con il contesto reciproco, delle caratteristiche personali, delle preferenze, delle convinzioni, delle aspirazioni e delle competenze che si accumulano negli anni e del rapporto di fiducia che si sviluppa.
Per essere efficace, un programma sulle malattie dovrebbe fare di più che distribuire informazioni tecniche sulle migliori pratiche di gestione. La prevenzione di malattie complesse, come la mastite, richiede strategie di comunicazione personalizzate nonché un approccio integrato tra le varie parti interessate e le diverse discipline scientifiche. 

Nell’azienda automatizzata, diventano fondamentali il supporto di:

  • veterinario alimentarista
  • tecnici che installano e fanno manutenzione al robot di mungitura
  • consulenti in Farm Management, che controllano le impostazioni di mungitura, aiutano ad interpretare i dati e le informazioni date dal robot e suggeriscono le routine migliori per la gestione della stalla automatizzata.

Tali relazioni devono essere prolungate e integrate in un lavoro di squadra completo per fronteggiare il problema mastiti. 

 

Mastite clinica e subclinica: come riconoscerle?

La mastite può essere definita come clinica o sub-clinica.
La mastite subclinica si riconosce comunemente mediante l’analisi di un campione di latte e rilevamento delle cellule somatiche. Le cellule somatiche sono principalmente leucociti più cellule epiteliali. Consideriamo sane le vacche pluripare con meno di 200.000 cellule / ml e primipare con meno di 100.000 cellule / ml.
Il rilevamento della mastite clinica si basa su 3 parametri:
- Grado 1: Lieve, latte alterato
- Grado 2: Moderato, latte e mammella alterati 
- Grado 3: Severo, alterazioni di latte, mammella e salute generale dell’animale.

Identificare l'agente patogeno in modo diagnostico

Il campionamento per l'analisi microbiologica è un metodo veramente diagnostico che ci consente di identificare l'agente patogeno che causa la malattia. Questo ci dà l'opportunità di stabilire un protocollo (trattamento, vaccinazione, eliminazione, segregazione), basato sul risultato. 
Gli allevatori da latte dovrebbero lavorare a stretto contatto con il proprio veterinario per sviluppare protocolli di trattamento, fornire una supervisione sull'uso appropriato dei farmaci e monitorare il successo del trattamento.

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Come prendere un campione di latte? 
La qualità dei risultati ottenuti dalla presentazione di un campione di latte al laboratorio è in larga misura determinata dalla qualità del campione iniziale. Il consiglio è di prelevare un campione di latte di ciascun quarto interessato almeno 6 ore dopo l'ultima mungitura e di farlo in un’area della stalla adeguata.
Normalmente servono minimo 10 campioni per azienda per fornire un'indicazione sui patogeni incriminati.
L'estremità del capezzolo è spesso fortemente contaminata da una serie di batteri ambientali e da normali organismi commensali, ma questi non sono necessariamente la causa della mastite, quindi i campioni devono essere prelevati con molta attenzione.

1. Dopo aver indossato i guanti, pulire i capezzoli con una salviettina pulita. Buttare via i primi 4-6 schizzi di latte per eliminare batteri non causa di mastite dal canale del capezzolo. Verificare la presenza di latte anomalo in ciascuno dei quattro quarti.
2. Disinfettare l’intero capezzolo con un tampone imbevuto di alcol. Quando si disinfettano i capezzoli, ci si deve assicurare di finire con quello più vicino, per evitare la contaminazione da qualsiasi contatto con il polso o la manica. Prestare particolare attenzione alle punte dei capezzoli.
3. Senza far entrare la provetta in contatto con il capezzolo, riempire di latte la provetta, che va tenuta a 45 gradi rispetto ai capezzoli, per evitare la contaminazione da feci o particelle di lettiera. Riempire la provetta al massimo per ¾.
4. Rimettere il tappo facendo attenzione a non contaminare l'interno. Dopo aver raccolto il campione, è importante immergere l'intero capezzolo in una soluzione disinfettante. Annotare sulla provetta la data, il numero della vacca e il quarto campionato. Mettere rapidamente i campioni in frigorifero.

Conclusioni

I consulenti aziendali sono importanti co-protagonisti assieme all’allevatore per il miglioramento della salute delle mammelle. Il campionamento per l'analisi microbiologica è un metodo veramente diagnostico, che ci consente di identificare l'agente patogeno che causa la malattia e di essere mirati nella scelta della terapia.

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